"Gerolamo contempla il paesaggio dal Parcheggio Belvedere, una terrazza di cemento affacciata sulla valle, grande come una piazza d’armi, con sette enormi rettangoli dal contorno bianco dipinti sull’asfalto. All’ingresso, sotto la P del segnale stradale, un piccolo cartellino spiega di cosa si tratta: Tir. La cava del Sasso di Castro, in primo piano, è pronta a mostrare il suo scempio ai camionisti in sosta: 2.431.867 metri cubi di montagna trasformati in polvere e cemento."
Titolo: Il sentiero degli Dei
Autore: Wu Ming 2
Dimensioni: 10.4 x 1.7 x 16.5 cm
Data pubblicazione: 2010
Casa editrice: Ediciclo
ISBN: 8865491477
Chi acquista il libro pensando solo ad una classica guida per trekking rimarrà sorpreso dai molteplici strati di cui invece è composto.
E' un diario di viaggio, in cui veniamo catapultati nell'avventura dell'autore e del suo immaginario amico: raggiungere a piedi il centro di Bologna partendo dal centro di Firenze.
E' in parte guida al sentiero, "Mancano però le mappe topografiche al 25.000 e il tono dei vari paragrafi è narrativo, partigiano e sentimentale. Sarebbe dunque difficile sostenere che questa è una guida per escursionisti." come scrive l'autore stesso non aspettatevi una precisione millimetrica, non è lo scopo del libro.
E' anche reportage su quel grande disastro ecologico (sconosciuto ai più) che furono le cave per l'alta velocità costruite nel Mugello per soddisfare la richiesta di materia prima. Durante l'escursione infatti è possibile imbattersi in una cava (oramai nel 2021 chiusa e inaccessibile, ma nel 2010, alla pubblicazione del libro, era ancora più che attiva).
Il personaggio immaginario che accompagna l'autore potreste benissimo essere voi stessi che leggete il libro.
Appassionati di escursioni, disinteressati alle vacanze in cui venite proiettati con mezzi iper-veloci nei luoghi, veri e propri esploratori, conoscitori, curiosi e pronti a raccontare la vostra storia ed ascoltare quelle di chi vive nei posti che visitate.
Se anche solo in parte vi riconoscete in questa fotografia di "moderni" Bruce Chatwin questo è un libro che potrebbe fare per voi.
La dedizione dell'autore al contenuto del libro emerge pagina dopo pagina, si capisce anche "l'urgenza" che aveva di condividere con i lettori tutto quello che ha vissuto e scoperto durante il viaggio, non solo numeri, ma reali testimonianze di persone e luoghi che per colpa di inefficienze e disonestà altrui hanno perso tanto e sono state ascoltate da pochi.
Ci si chiede come sia stato possibile che comuni, province, regioni, enti che dovrebbero avere la lungimiranza e l'intelligenza per gestire i territori, abbiano taciuto su tutto ciò che è accaduto.
Al sito del comune di Firenze si legge: "Il complesso montuoso Sasso di Castro-Monte Beni è caratterizzato dalla presenza di affioramenti ofiolitici denominati “le serpentine“, che nell’alto bacino del torrente Savena formano un luogo di grande interesse naturalistico. Gli affioramenti sono collocati all’interno di una stupenda cornice di boschi di latifoglie e parcelle di conifere."
Dalle pagine del libro si evince che non è stata esattamente trattata come una "oasi":
"Marta picchiettò ancora con il puntatore sullo schermo del palmare e attaccò una nuova litania. «Carza, Carzola, Diaterna, Bagnone, Rampolli, Veccione, Farfereta, Ensa. Cinquantasette chilometri di torrenti morti, seccati, e altri ventiquattro che hanno perso acqua.
"E ancora Erci, La Rocca, Le Spugne, Volpinaia, Ca’ di Sotto, Badia di Moscheta: in tutto sessantasette sorgenti, cinque acquedotti e una trentina di pozzi rovinati». Vuotò il bicchiere in un fiato e chiuse il palmare con un gesto secco, definitivo. «Frazioni, paesi, intere comunità di uomini e animali stravolte dai danni. Al processo di primo grado, l’accusa ha chiesto un risarcimento di 751 milioni di euro, ma la condanna è stata di soli 150, per lo smaltimento illecito dei rifiuti, mentre le sorgenti, secondo il giudice, non le hanno danneggiate apposta, ma solo per negligenza e imperizia, che in questo caso non sono reati."
Tanti sono stati anche i morti, sia operai per mala gestione delle cave, sia cittadini in seguito all'avvelenamento dei fiumi.
Mi sono sentito quasi in colpa a non essere stato per anni a conoscenza di questi problemi, vivendo peraltro a pochi chilometri di distanza da dove è successo tutto.
E' vero che ogni giorno veniamo a contatto con problemi ed urgenze nuovi che impiegano risorse, vanno a sostituirsi a quello che è accaduto qualche anno fa, mettendo tutto in una sorta di "stand-by" fino a far dimenticare le cose.
Così non è successo per l'autore che giustamente ha voluto ri-approfondire a dieci anni di distanza l'argomento, uscendo con una nuova versione del libro "aumentata" da nuovi dati e nuove scoperte.
Se pensiamo solo alla nostra sopravvivenza giornaliera senza tenere conto di ciò che ci circonda, se veniamo a patti con il fatto che possiamo creare enormi danni ambientali e poi "metterci una pezza", siamo destinati ad una rapida e dolorosa estinzione.
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